A un anno dal lancio della nuova linea FISIOWARM® e in occasione della presenza a MEDICA, Stefano Giordano, titolare della Golden Star Srl, ha risposto ad alcune domande riguardo le idee e gli obiettivi che hanno portato all’ideazione e alla sua realizzazione. L’ha fatto con dovizia di dettagli ed entusiasmo, per aver portato nel panorama del settore elettromedicale un prodotto davvero rivoluzionario in termini di innovazione, design, usabilità, sicurezza.
Golden Star è un’azienda che coniuga la spinta innovativa alla tradizione. Quando nasce, qual è la sua storia?
Golden Star nascea Roma nel 1948, quindi nel primo dopoguerra. All’epoca le aziende che producevano apparecchiature elettromedicali si contavano sulle dita di una mano. Principalmente la Golden Star produceva artigianalmente apparecchiature per marconiterapia, elettroforesi, elettrostimolazione. Completavamo la fornitura con la produzione degli ausili per lo studio: dalla scrivania fino alla lampada a infrarossi, quindi anche arredamento. Successivamente abbiamo ristretto il campo concentrandoci e specializzandoci sulla sola produzione di apparecchiature elettromedicali.
Che cos’è la marconiterapia? Che cosa la rende un’antesignana della tecarterapia?
Partendo dal presupposto che la tecarterapia è un’apparecchiatura che fa parte di una famiglia ampia che è quella delle diatermie, possiamo dire che la marconiterapia è l’antenata tra le apparecchiature per diatermia e funziona a onde corte. Caratteristica che accomuna tutte le apparecchiature per diatermia è quella di creare calore in profondità, quindi all’interno dei tessuti. La marconiterapia era molto efficiente da questo punto di vista, riuscendo a raggiungere profondità decisamente utili al trattamento. Aveva però la limitazione di non riuscire a focalizzare l’applicazione in un punto ben determinato, dal momento che la somministrazione di energia al paziente avveniva per induzione attraverso due elettrodi senza alcun contatto diretto con il corpo, disperdendo nell’ambiente buona parte del segnale emesso dall’apparecchiatura. Possiamo quindi dire che la marconiterapia era assolutamente efficace dal punto di vista terapeutico mentre lo era meno da quello della sicurezza ambiente/operatore, tanto che le applicazioni dovevano effettuarsi in un ambiente schermato. La nostra marconiterapia aveva il plus di essere stata resa il più compatta e leggera possibile e quindi trasportabile… Anzi, ha, perché gli esemplari in nostro possesso sono ancora perfettamente funzionanti, come questo che abbiamo scelto di portare qui a Medica, perché rappresenta la nostra storia, la nostra competenza, la nostra affidabilità. Non a caso questa apparecchiatura fu scelta da committenti molto importanti: nel dopoguerra rifornivamo la Marina militare e l’Aereonautica militare, che la utilizzavano come strumento da campo.
La tecarterapia è il Suo pane quotidiano, ci racconta qualcosa per farci familiarizzare con questo metodo?
Per rispondere velocemente ed esaustivamente alla Sua domanda, posso dire che la tecarterapia ha il suo principio attivo nello sviluppo di calore creato all’interno del tessuto corporeo tramite un generatore di corrente ad alta frequenza tra 0,5 e 1 MHz. Trasferisce energia per mezzo di applicatori “a contatto”, inducendo all’interno dei tessuti correnti di spostamento attraverso il movimento alternato delle cariche elettriche naturali sotto forma di ioni; così facendo attua una stimolazione a livello profondo che offre nuova energia e respiro al metabolismo tissutale; ogni singola cellula dell’organismo partecipa alla funzione rigenerativa dei tessuti.
Per esempio il calore fornisce sollievo nelle condizioni croniche, traumatiche e infiammatorie, incrementa il flusso sanguigno, migliorando il nutrimento e l’ossigenazione delle cellule e accelerando lo smaltimento delle tossine; migliora l’estensibilità del tessuto connettivo, riduce la rigidità articolare, il dolore e lo spasmo muscolare, facilita il riassorbimento di ematomi ed edemi… Un’apparecchiatura che non irradiasse nell’ambiente, che fosse sicura per l’operatore e per il paziente, che avesse così tante potenzialità, era nel nostro obiettivo.
Quali sono le tappe che hanno portato alla nascita di FISIOWARM®?
Quando abbiamo creato il nostro primo apparecchio per tecarterapia nel 2005, ci siamo concentrati sulla sua funzionalità e sulla sua sicurezza, focalizzando quindi l’attenzione sulla tecnologia e non curandoci molto di ingombri e pesi: volevamo realizzare intanto un’apparecchiatura valida dal punto di vista terapeutico, che fosse stabile e semplice da usare. Nasce con questi presupposti la Endortherapy RCL 1000, capostipite delle nostre apparecchiature per tecarterapia, tra i primi dispositivi sul mercato italiano; dalla Endortherapy RCL 1000 siamo passati nel 2009 a un sistema nuovo, di erogazione a bassa tensione con la linea Endor, modelli Light, Plus, Matic, che rimaneva assolutamente spartana nell’aspetto e semplice nell’utilizzo ma con diverse migliorie: una maggiore trasportabilità e una maggiore sicurezza. Abbiamo cominciato a maturare l’idea di realizzare un prodotto che rispecchiasse al massimo il concetto di “dinamico” e nel 2013 nasce Endowarm, il primo sistema per tecarterapia pilotato wireless da tablet, con livelli di sicurezza paziente e operatore mai raggiunti fino ad allora grazie a un circuito paziente realmente flottante, caratteristiche che cambiano il modo di lavorare dei fisioterapisti, potenziandolo. Va da sé che l’alta tecnologia necessaria a realizzarne il progetto ci ha portato ad accantonare quanto fatto fino ad allora per creare da zero un nuovo prodotto, ancora più sicuro, ancora più performante e assolutamente unico nel suo genere.
L’intervista continua nel prossimo post che anticipiamo ricco di novità e informazioni dettagliate.
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