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Nella terza e ultima parte della nostra intervista a Stefano Giordano si entra nel dettaglio e si apprende come le innovazioni tecnologiche delle apparecchiature Golden Star possano rivoluzionare i trattamenti e impattare positivamente sull’efficacia della terapia.

Faccia come se avesse di fronte un lettore che voglia comprendere e approfondire il sistema Neutro Dinamico, che peraltro vi caratterizza e distingue, come lo racconterebbe?

“Neutro Dinamico” è una parola che racchiude in sé un concetto cardine per la nostra filosofia, che ha nel dinamismo, inteso come innovazione, come libertà di movimenti, come flusso dell’energia, il suo punto di forza. L’elettrodo “neutro” normalmente è una piastra più grande posizionata in modo fisso sul corpo che ha come riferimento mobile il manipolo “attivo” che il fisioterapista tiene in mano. Il nostro obiettivo era di rendere l’applicazione più uniforme e omogenea, più controllabile, abbiamo perciò pensato che il “neutro”, quindi l’elettrodo più grande, potesse non essere obbligatoriamente fisso ma mobile. Questo dà al terapista la possibilità di poter gestire e controllare il trasferimento energetico in ogni momento e direzione, liberandosi da riferimenti predeterminati. Il terapista potrà o calzare l’elettrodo o impugnarlo usando il manipolo a 60°; in questo secondo caso, variando la superficie degli elettrodi utilizzati si può passare da un’applicazione di tipo Neutro Dinamico a una di tipo bipolare. Sarà così possibile effettuare applicazioni di tipo trans-articolare, trans-tendinea; ci si può spostare e trattare in modo omogeneo, uniforme, oppure effettuare un’applicazione particolarmente selettiva su tendini, fasce muscolari, articolazioni.

Quali sono i vantaggi che derivano dall’utilizzo di un bipolare?

I vantaggi sono molti: essere più liberi nei movimenti, avendo modo di posizionare il paziente così come abbiamo necessità di fare; non far fare al paziente pratiche che non sono adatte al momento terapico, adattando il trattamento alle specifiche esigenze di terapista e paziente. Il bipolare non sostituisce l’unipolare, in alcuni casi, però, il bipolare garantisce prestazioni migliori. Il bipolare è un plus per la tecarterapia.

Cos’è il bipolare resistivo e, in particolare, come funziona il vostro elettrodo Profile?

Nel trattamento bipolare capacitivo la superficie dell’elettrodo a contatto con il paziente è in realtà costituita da due aree fisicamente ed elettricamente separate costituenti l’elettrodo neutro e l’elettrodo attivo. Il trattamento rimane localizzato al di sotto dell’elettrodo così come accade nella configurazione unipolare classica, rendendo le due esperienze praticamente sovrapponibili con il vantaggio di non impiegare la piastra neutra e di conseguenza di avere massimo comfort e la massima libertà di movimento per il paziente e l’operatore. Per il trattamento bipolare resistivo abbiamo creato un elettrodo – chiamato PROFILE – con una struttura che fosse in grado di ospitare due aree di contatto con il paziente distanti tra loro affinché si potesse trattare una zona corporea più estesa con una profondità di azione adeguata. Per rendere l’applicazione ancora più efficace e confortevole abbiamo arricchito il nostro elettrodo con una soluzione meccanica che consente agli elettrodi di scorrere sul corpo del paziente seguendone il profilo e mantenendo per tutta l’applicazione un ottimo contatto.

Illustrando con un esempio pratico le potenzialità di questa soluzione possiamo immaginare un trattamento relativo a una patologia della colonna vertebrale. Ora, in un’applicazione unipolare ci troveremmo a posizionare la piastra neutra sotto la pancia del paziente in posizione prona e ad applicare l’elettrodo resistivo sui paravertebrali in prossimità dell’area da trattare. In questa configurazione di trattamento la corrente tenderà a bypassare la colonna chiudendo il circuito per la via più diretta, senza però aver prima attraversato organi interni, visceri e aia cardiaca. L’elettrodo bipolare Profile invece offre il vantaggio di un’applicazione circoscritta e focalizzata all’area di interesse escludendo dal percorso dell’energia altre zone corporee che non devono essere trattate. L’elettrodo Profile è soprattutto l’unica soluzione che consente realmente all’energia, migrando da un elettrodo all’altro, di attraversare la colonna lungo un percorso ben delineato. Il paziente può essere posizionato nella posizione più congeniale: seduto, sdraiato, in piedi.

In cosa consiste il trattamento con il kit di elettrodi “statico automatico”? Non è operatore-dipendente?

Nonostante il nome commerciale consista nell’accostamento di termini che evocano una condizione di passività, abbiamo voluto dargli un significato differente, più in linea con il nostro ideale “dinamico”: quello di lasciare all’operatore e al paziente più libertà di movimento, per associare al trattamento manipolazioni ed esercizi propriocettivi. Infatti in un trattamento con il kit statico automatico, dove gli elettrodi vengono fissati sul paziente con l’ausilio di fasce o taping, in combinazione con l’elettrodo neutro adesivo, ad esempio, il fisioterapista avrà le mani libere per accompagnare il paziente negli esercizi e quest’ultimo, a sua volta, non sarà vincolato al posizionamento degli elettrodi stessi. Quindi è uno statico automatico pensato perché ci sia la presenza dell’operatore e perché essa sia attiva.

Cosa significa lavorare in atermia?

Con atermia si intende il lavoro in assenza di calore o con valori prossimi allo zero; in alcuni casi questo vuol dire che la macchina in realtà apparentemente funziona ma non sta erogando nulla o quasi; in queste occasioni la poca energia trasmessa ai tessuti non risulta sufficiente a raggiungere strati profondi o a trattare aree più estese.

Per effettuare un trattamento atermico efficace è utile invece lavorare con un’emissione pulsata che garantisca valori di potenza “di picco” adeguati al trattamento, seguito da un periodo di pausa (che dà il tempo al corpo di dissipare quell’energia) così da avere un maggiore controllo della potenza erogata. Con il Sistema FISIOWARM® è possibile.

Per concludere, mi dica tre parole, le prime tre, che Le vengono in mente, per definire la nuova linea Fisiowarm

La linea Fisiowarm è caratterizzata dall’alta tecnologia utilizzata, da un’ampia gamma di applicazioni possibili, e quindi direi da una perfetta usabilità, da un elevato grado di sicurezza paziente e operatore e, aggiungerei, elemento da non sottovalutare, da un design accattivante quindi da un’estetica raffinata.

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