Federazione Italiana Sport del Ghiaccio
La Contrattura Muscolare
La contrattura muscolare è di per sé un atto difensivo che insorge quando il tessuto muscolare viene sollecitato meccanicamente oltre il suo limite di sopportazione fisiologico. L’eccessivo carico innesca un meccanismo di autodifesa che porta il muscolo a contrarsi involontariamente.
Nella contrattura quindi non vi è una rottura delle fibre che compongono il muscolo ma vi è solo un alterata capacita contrattile.
Le cause predisponenti sono di natura meccanica anche se non sono state ancora definite con chiarezza. Ciò che si sa è che sono in qualche modo correlate ai seguenti fattori: mancanza di riscaldamento generale e specifico, preparazione fisica non idonea, sollecitazioni eccessive, movimenti bruschi e violenti, squilibri posturali e muscolari, mancanza di coordinazione.
La sintomatologia è molto simile a quella del crampo dal quale però differisce per le cause di insorgenza (il crampo è più legato a fattori energetici/metabolici che non a fattori meccanici), per i tempi di guarigione (molto più lunghi per la contrattura) per le conseguenze sulla prestazione (in caso di contrattura il paziente può anche riprendere momentaneamente l’attività sportiva mentre in caso di crampi l’interruzione è quasi inevitabile).
IL PAZIENTE
Giovane pattinatore di 22 anni che durante il lavoro a secco (squat con 80 kg di bilanciere, terza ripetizione della seconda serie) riferisce forte dolore localizzato sulla parte anteriore della coscia destra. Il paziente interrompe immediatamente l’allenamento e si presenta in ambulatorio due giorni a seguito di riposo totale e portando con sé referto ecografico.
La diagnosi di tale indagine strumentale parla di contrattura muscolare porzione craniale muscolo retto femorale senza segni di lesioni mio-fasciali.
Il paziente riferisce dolore durante la deambulazione (3 su 10 scala VAS), nel salire e scendere le scale (6 su 10 scala VAS) e l’impossibilità di svolgere qualsiasi attività fisica.
IL TRATTAMENTO
La completa risoluzione del problema ed il ritorno all’attività agonistica sportiva viene fissata a dieci giorni di distanza dall’inizio del trattamento. Il trattamento prevede 5 sedute di tecarterapia con fisiowarm, ognuna distanziata di 2 giorni rispetto alla precedente e alla successiva.
Il trattamento più idoneo da impostare comprende 5 sedute di tecarterapia in modalità capacitivo 500 khz con elettrodo mobile diametro 5 cm per 15 minuti (emissione continua) sul punto di maggior dolore per favorire l’ossigenazione e il conseguente rilassamento del punto contratto e 5 minuti finali di elettrodo bipolare diametro 5 cm su tutta la lunghezza del muscolo per normalizzare il tono muscolare di tutto il muscolo coinvolto nella disfunzione.
DESCRIZIONE DELLE SEDUTE
Le sedute di tecarterapia vengono svolte come preventivato nella progettazione del trattamento. La potenza utilizzata con fisiowarm oscilla fra gli 84 e 96 W in base alla sensazione di calore riferita dal paziente. La posizione del paziente è supino con ginocchio completamente esteso ed elettrodo neutro posizionato sotto la coscia, perpendicolarmente al punto di contrattura.
Il paziente viene inoltre istruito e raccomandato al completo riposo dalle attività sportive.
Le prime 3 sedute vengono svolte con paziente completamente passivo in posizione supina e già dopo 3 sedute di tecarterapia il dolore durante la deambulazione passa da 3 su 10 scala VAS a 1 su 10 scala VAS mentre nel salire e scendere le scale passa da 6 su 10 scala VAS a 3 su 10 scala VAS.
Le ultime due sedute decido di far accomodare il paziente supino con ginocchia fuori dal lettino e mantenere invariata la posizione dell’elettrodo neutro.
In questa maniera durante lo svolgimento della tecarterapia chiedo al paziente (10 ripetizioni ogni 2 minuti di tecarterapia) di effettuare una contrazione concentrica di tutto il muscolo quadricipite così da rimandare degli stimoli funzionali al cervello e permettere a fisiowarm di lavorare sulle fibre muscolari in scorrimento.
Inoltre durante le ultime due sedute cerco e riesco di lavorare con livelli di potenza maggiore (fino a 104 W) in modo da aumentare la vasodilatazione locale sempre con i continui feedbacks del paziente, il quale dopo le precedenti sedute ha si è abituato ed ha imparato a conoscere le sensazioni prodotte da fisiowarm sul suo corpo.
RISULTATI
Dopo il ciclo di 5 trattamenti di tecarterapia con fisiowarm l’atleta ha ripreso gradualmente le sedute di allenamento senza avvertire più alcun problema e attualmente si sta allenando con la squadra senza alcuna limitazione.
Abbiamo rivalutato il dolore su scala VAS a fine ciclo e i risultati ottenuti sono stati i seguenti:
- Dolore durante la deambulazione è passato da 3 su 10 scala VAS a 0 su 10 scala VAS;
- Dolore nel salire e scendere le scale è passato da 6 su 10 scala VAS a 0 su 10 scala VAS.
Riccardo Broseghini
– Fisioterapista –
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