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Cervicale e tecarterapia: un trattamento integrato

Ogni approccio terapeutico ha un suo valore specifico, che si tratti di terapia manuale, chiropratica, osteopatia, esercizi o mezzi fisici, e la sinergia di più elementi riabilitativi ci dà la possibilità di effettuare trattamenti terapeutici incentrati sulla globalità della problematica da trattare. 

È su questa visione di globalità che l’Accademia Italiana di Tecarterapia porta avanti da anni i suoi corsi di formazione. 

Nella diretta sul nostro gruppo Facebook  abbiamo affrontato la tematica del trattamento integrato del tratto cervicale e quindi di come poter curare problematiche dolorose al collo mediante l’utilizzo di tecniche manuali, esercizi specifici e tecarterapia. 

Come sai, parlando di condizioni dolorose del tratto cervicale “si apre un mondo”, per questo abbiamo scelto di focalizzare l’attenzione sul trattamento di una tipologia di mal di testa: la cefalea cervicogenica.

Le condizioni del tratto cervicale che trattiamo più spesso nei centri di fisioterapia sono diverse, come ad esempio quelle di origine discale (es. ernie discali), disfunzioni di movimento articolari come le sindromi faccettarie e problematiche di dolore miofasciale come i trigger point. 

Nella cura del mal di testa tutti questi aspetti vengono presi in considerazione, e sulla base dei distretti in disfunzione viene programmato il percorso fisioterapico.

 

Quali sono le tipologie di mal di testa per cui la fisioterapia è utile a migliorare i sintomi?

Il mal di testa secondo l’Oms è la condizione dolorosa più diffusa al mondo dopo la carie dentale, sembra che ne soffra, in forme e modalità differenti, il 70 % della popolazione mondiale. 

L’Anircef (Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee) afferma che in Italia l’incidenza della cefalea raggiunga 26 milioni di persone.

Sono state individuate 5 tipologie di mal di testa nelle quali la fisioterapia ha successo:

  1. cefalea di tipo tensivo
  2. emicrania
  3. cefalea da atm 
  4. nevralgia occipitale
  5. cefalea cervicogenica

 

La cefalea cervicogenica è la cefalea secondaria più diffusa, rappresenta infatti il 50% dei mal di testa causati da trauma cervicale.

Le sue caratteristiche principali sono:

  1. ridotta mobilità delle articolazioni del rachide cervicale superiore 
  2. tensioni da “mal-adattamento” dei muscoli del rachide cervicale e toracico
  3. presenza di Trigger points su muscoli specifici del tratto cervicale
  4. alterazioni del controllo neuro-motorio cervicale

Qual è la causa della cefalea cervicogenica?

La causa di questo tipo di mal di testa è di natura neuro-muscolo-scheletrica, eccoti qualche esempio:

  • traumi al collo o alla testa (es. colpo di frusta)
  • Posture che stressano la capacità di tenuta dei muscoli e delle articolazioni cervicali
  • sovraccarichi da attività sportiva o lavorativa intensa

Qual è la sintomatologia di questo tipo di cefalea?

Nel quadro clinico della cefalea cervicogenica si distinguono tre elementi fondamentali:

  • Dolore unilaterale a sviluppo postero-anteriore, dall’area occipitale fino a quella frontale
  • I sintomi sono provocati da movimenti o particolari posture del segmento cervicale 
  • palpazione manuale provocativa: il fisioterapista palpando alcune aree specifiche riesce a riprodurre i sintomi riportati dal paziente.
Artropatie Cervicali

Trattamento Integrato con il Sistema Fisiowarm

La tecarterapia Fisiowarm 7.0 con i suoi 28 accessori e le sue multifunzioni permette di integrare perfettamente lo stimolo biologico dell’alta frequenza con le tecniche manuali e gli esercizi.

Tecniche Manuali articolari e Sistema per tecarterapia Fisiowarm

Le tecniche manuali hanno lo scopo di andare a recuperare il movimento fisiologico cervicale che in condizioni di cefalea cervicogenica presenta delle disfunzioni. Le tecniche manuali più utilizzate sono le mobilizzazioni postero-anteriori e le mobilizzazioni in movimento. 

Il fisioterapista può integrare lo stimolo neuro-muscolo-scheletrico di queste tecniche con lo stimolo biologico della tecarterapia mediante l’utilizzo dell’elettrodo bipolare resistivo Profile.
Come sai il bipolare è un elettrodo svincolato dalla piastra e quindi consente di eseguire la mobilizzazione sia con il paziente sdraiato che seduto, proprio come ci insegnano nei corsi di terapia manuale. È inoltre possibile regolare la distanza tra i due elettrodi del bipolare, così da adattare l’elettrodo al collo del paziente. I due elettrodi, mediante delle molle, sono dotati di un’ottima mobilità che consente al terapista di non perdere il contatto con il corpo del paziente durante le mobilizzazioni.

    Problematiche miofasciali e sistema Fisiowarm

    Nel trattamento del tessuto miofasciale (es. trigger point) sempre più fisioterapisti utilizzano degli IASTM, acronimo di Instrument Assisted Soft Tissue Mobilization e che tradotto significa Strumenti per la mobilizzazione dei tessuti molli.

    L’utilizzo degli Iastm è dovuto non solo ad un valore aggiunto nel trattamento del paziente ma anche a una maggiore sicurezza dell’operatore, che può salvaguardare le proprie mani dal rischio di sovraccarico funzionale.

    Al fine di integrare al meglio il trattamento miofasciale con gli Iastm e lo stimolo biologico della radiofrequenza, abbiamo adattato uno IASTM, il Fascial Full, come elettrodo unipolare in modo che possa erogare energia durante lo stimolo meccanico. Questo tipo di elettrodo Iastm è utilizzato in combinazione alla piastra oppure in combinazione ai 4 punti “di ritorno” del kit elettrodi statico automatico.

    Tecarterapia, trattamento miofasciale del trapezio superiore

    Qualora volessi effettuare un lavoro su un’area specifica puoi anche utilizzare l’elettrodo Unipointer, un altro elettrodo resistivo unipolare dalla forma a pennino con superficie applicativa arrotondata studiato appositamente per il trattamento dei trigger point.

    La frequenza suggerita in questo tipo di trattamento oscilla tra i 500 KHz e gli 800 KHz a seconda della profondità del tessuto target.

    Tecarterapia e Trigger Point

    Esercizi specifici e sistema per tecarterapia Fisiowarm

    Gli esercizi sono una componente fondamentale del trattamento dei disordini muscolo-scheletrici, e negli ultimi anni sono supportati da un grande moltitudine di studi. L’esercizio infatti permette di accelerare il recupero, evitare l’insorgere di recidive e ridurre la sensitizzazione del sistema nervoso centrale, caratteristica evidente di tutte le condizioni di dolore persistente.

    Uno degli obbiettivi principali dei programmi di esercizi per pazienti che soffrono di cefalea cervicogenica è il recupero del controllo motorio del tratto cervicale e della resistenza/forza dei muscoli cervicali estensori e flessori profondi.

    Di seguito ti elenco 3 degli esercizi che si prescrivono più frequentemente:

    • Posture Correction: paziente seduto, davanti ad uno specchio, effettua una “correzione della propria postura” andando in estensione toracica e mantenendo il mento basso
    • Chin Retraction: retazione del mento, questo esercizio si può eseguire da seduti o in piedi e consiste nella retrazione del mento al fine di rinforzare i muscoli cervicali flessori profondi e “allungare” lo spazio cervico-occipitale
    • Neck Strength Exercises: paziente seduto davanti allo specchio, dopo aver assunto una corretta postura della colonna effettua esercizi isometrici di contro-resistenza
    tecarterapia e cervicalgia

    Il sistema Fisiowarm consente di sviluppare un trattamento integrato mediante l’utilizzo dell’elettrodo bipolare resistivo se il paziente ha bisogno di un esercizio attivo assistito oppure tramite l’utilizzo del kit elettrodi statico automatico.

    Cosa è il kit elettrodi statico automatico?

    Si tratta della scomposizione di un elettrodo resistivo unipolare in 4 elettrodi resisitivi della stessa grandezza, che possono essere posizionati sul paziente mediante l’utilizzo del comune tape.
    I 4 elettrodi, che vengono disposti sul tratto cervicale e la piastra adesiva, che viene posta su una spalla, permettono di poter effettuare l’esercizio terapeutico mentre si eroga lo stimolo biologico della radiofrequenza. Il fisioterapista in questo modo ha la possibilità di poter osservare al meglio il movimento del paziente e di poter utilizzare entrambe le mani, qualora ci fosse bisogno di migliorare la qualità del movimento.
    CLICCA QUI PER APPROFONDIRE

    Come sai Fisiowarm 7.0 consente diverse modalità di emissione dell’energia, dalla modalità Continua alla modalità Sensitive quella Superpulsata, a seconda dell’intensità e dello stimolo termico che si vuole ottenere durante il trattamento. Come hai visto nelle nostre dirette, la modalità continua consente di sviluppare un maggiore effetto termico rispetto a quella atermica e superpulsata.
    L’intensità dell’effetto termico è importante sia calibrata in funzione di una corretta valutazione della condizione clinica del paziente. 

    Per i trattamenti rivolti a strutture profonde come disco intervertebrale e articolazioni zigoapofisarie il fisioterapista imposta uno spettro di frequenza che oscilla dai 300 ai 500 KHz; mentre per i trattamenti di carattere miofasciale si può arrivare ad impostare anche frequenze un po’ più alte (a volte anche fino a 800 KHz) per stimolare strutture più superficiali.
    Come spieghiamo spesso nei nostri corsi è molto difficile poter standardizzare le impostazioni di potenza e frequenza poiché sono specifiche per ogni condizione e ogni paziente, è dunque importante che il fisioterapista sia adeguatamente formato per l’utilizzo efficacie del dispositivo.

    Andrea Pettirossi
    Fisioterapista, Esperto in Terapia Manuale Ortopedica. Specializzato in Tecniche Chiropratiche.

     

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