Per “trattamento integrato” si intende l’utilizzo di differenti approcci terapeutici nello stesso trattamento, al fine di combinare gli effetti positivi degli stimoli della terapia manuale, dei mezzi fisici e dell’esercizio terapeutico in un’unica sinergia terapeutica virtuosa.
Con i primi apparecchi per tecarterapia che erano dotati solo di piastra ed elettrodo, era molto difficile integrare particolari tecniche terapeutiche e rispettare le migliori geometrie energetiche in tutti i distretti corporei. Ad oggi invece, con il sistema Fisiowarm 7.0 e i suoi 28 accessori è tutto molto più semplice ed efficace e nel corso di questo articolo vedremo in particolare in che modo è possibile trattare con successo le condizioni dolorose di ginocchio.
Come sai le condizioni che possono dar luogo al dolore al ginocchio sono diverse. Molte di queste dipendono da problematiche ossee (ad esempio le fratture di rotula), tendinee (come la tendinite del tendine rotuleo), da problematiche intrarticolari (come le meniscopatie) o lesioni dei legamenti crociati e problematiche extracapsulari (come la lesione dei legamenti collaterali).
Nella nostra diretta Facebook abbiamo scelto di soffermarci su una problematica in particolare, la sindrome femoro rotulea.
Cos’è?
La sindrome femoro-rotulea (PFSF) è uno dei più comuni disordini muscolo-scheletrici che generalmente colpisce giovani atleti (18-35 anni), specialmente donne. È considerata una patologia da “over-use” che aumenta il dolore e la forza compressiva dell’articolazione femoro-rotulea e generalmente non è conseguente ad un trauma o un danno intra-articolare del ginocchio.
Sintomi
I sintomi tipici della sindrome femoro-rotulea sono dolore anteriore al ginocchio o un dolore aspecifico peri-rotuleo con un’insorgenza spesso legata ad attività di vita quotidiana come:
- salire le scale
- eseguire squat
- mantenere una posizione seduta prolungata
Quali sono le cause?
I fenomeni eziologici si possono dividere in due grandi gruppi
- Fattori locali: agiscono direttamente sulla rotula
- Fattori globali: legati all’allineamento delle ossa e delle articolazioni dell’arto inferiore
I Fattori Locali
SI tratta di elementi che agiscono direttamente sulla motilità e stabilità della rotula, eccone alcuni:
- Forma anomala del solco trocleare del femore: un eventuale appiattimento del solco implicherebbe un deficit della stabilità mediale della rotula durante il movimento
- Lesione del Retinacolo mediale, che in letteratura è conosciuto anche come legamento patello femorale mediale.
- Eccessiva tensione della bendelletta ileo-tibiale o del retiancolo laterale
I fattori generali
Tra i fattori generali iniziamo con l’analizzare il caso di eccessivo valgismo funzionale di ginocchio quando l’articolazione è in attività in carico. Come sai, in queste condizioni può aumentare l’angolo Q dinamico e si possono incrementare gli stress sulla femoro-rotulea, soprattutto nel compartimento laterale.
Questa disfunzione può essere legata a diversi fattori, alcuni dei quali non riguardano l’articolazione del ginocchio nello specifico.
Mi riferisco ad esempio all’anca e al piede, in riferimento all’importanza dell’interdipendenza regionale tra le articolazioni e il ruolo del controllo motorio dei muscoli del bacino e dell’arto inferiore.
Di seguito ecco due fattori che potrebbero influire sul valgismo funzionale del ginocchio e che possono essere ben osservati durante il single leg squat:
1) aumentata adduzione dell’anca in posizione di carico, spesso dovuta a una rigidità del gruppo muscolare adduttorio oppure a una debolezza di quello abduttorio dell’anca. La debolezza degli abduttori dell’anca è anche una delle cause di un’eccessiva rotazione esterna del ginocchio, anch’essa ritenuta responsabile di un carico dell’articolazione in valgismo.
2) eccessiva pronazione dell’articolazione sotto-astragalica. Questo fenomeno biomeccanico può aumentare il valgismo funzionale dell’articolazione del ginocchio, poiché dalla pronazione della sotto-astragalica seguono una serie di reazioni biomeccaniche in senso ascendente.

Quando si disponeva solo di piastra ed elettrodo riuscire a concentrare l’energia erogata dal dispositivo sull’articolazione femoro-rotulea era quasi impossibile. Con Fisiowarm 7.0 è possibile grazie all’accessorio Neutro Dinamico®.
Il trattamento integrato del ginocchio con il sistema Fisiowarm consiste nell’applicazione di un trattamento di tecarterapia con tecniche manuali ed esercizi.

Come suggerisce il termine stesso si tratta di un sistema che prevede l’utilizzo di un elettrodo e di una piastra (neutro) dinamica, quindi utilizzabile proprio come un secondo elettrodo mobile.
Nel caso della femoro-rotulea, scegliamo la grandezza della “piastra dinamica” uguale a quella dell’elettrodo, così da avere la stessa concentrazione di cariche su entrambe le superfici.

Posizionando i due elettrodi sul tendine rotuleo e nella regione distale del quadricipite vicina alla rotula abbiamo la possibilità di concentrare il flusso di energia nel distretto specifico e abbiamo inoltre la possibilità di inserire mobilizzazioni articolari e esercizi attivi durante il trattamento.
Come sai, uno degli esercizi su cui si lavora di più in condizioni come queste è il single leg squat, che spesso è associato all’utilizzo di ausilii come elastici o tavoletta propriocettiva. Si tratta di un esercizio fondamentale sia per la valutazione che per il recupero della funzionalità del ginocchio.
Nel caso in cui il fisioterapista ritenga utile trattare un’eccessiva tensione della bendelletta o dei muscoli adduttori mediante tecniche miofasciali, è possibile integrare il trattamento con lo IASTM con il sistema Fisiowarm 7.0.
Per permettere ciò un vero e proprio IASTM, il FascialFull, è diventato un elettrodo resistivo della serie Fisiowarm.
Durante il trattamento dunque, il fisioterapista può integrare lo stimolo meccanico a quello biologico della tecarterapia.
In questo caso la piastra è posizionabile sotto la coscia.
Andrea Pettirossi
Fisioterapista, Esperto in Terapia Manuale Ortopedica. Specializzato in Tecniche Chiropratiche.
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