L’International Continence Society definisce “incontinenza” qualsiasi perdita involontaria di urina.
Viene definita Incontinenza Urinaria da Stress la “perdita involontaria di urina con lo sforzo o l’esercizio fisico, lo starnuto o la tosse”. Incontinenza Urinaria da Urgenza indica la “perdita involontaria di urina accompagnata o immediatamente preceduta da urgenza”. L’Incontinenza Urinaria Mista indica la contemporanea presenza di entrambe le due forme.
Si stima che in Italia ne soffrano circa 5 milioni di persone, che rappresentano circa il 7% della popolazione. Le percentuali sono sempre molto variabili perché non possono tenere conto di tutte quelle persone che pur soffrendo di questa problematica non la denunciano al medico per vergogna o perché la ritengono una condizione “normale” e non curabile, o per altri motivi.
Negli ultimi anni sta aumentano l’interesse nei confronti della Riabilitazione del Pavimento Pelvico, che è la struttura anatomica che chiude la cavità addomino pelvica e ha un ruolo fondamentale nel supporto dei visceri e nel controllo della continenza e svolge queste funzioni grazie ad un complesso sistema Muscolo-Connettivale.
Da un punto di vista anatomico infatti il Pavimento Pelvico comprende strutture ossee, connettivali e muscolari.
La componente muscolare può essere suddivisa in un piano superficiale (piano degli sfinteri), un piano intermedio (diaframma urogenitale) e un piano profondo (diaframma pelvico).
In particolare il diaframma pelvico è un complesso di muscolatura striata e tessuto connettivale (fascia endopelvica e relativi legamenti) con funzione di sostegno degli organi pelvici. La fascia endopelvica riveste la superficie addominale, àncora i visceri pelvici, si ispessisce e forma i legamenti pubo uretrali, uretro pelvici, vescico pelvici.
Conoscere la composizione e la disposizione dei diversi tessuti perineali, ci permette di ottimizzare il trattamento Tecar, in quanto il dispositivo Fisiowarm 7.0 è dotato di diversi elettrodi e di frequenze modulabili, al fine di interagire con strutture di diversa impedenza e disposte a differenti profondità rispetto alla superficie e quindi agli elettrodi stessi.
Escludendo le patologie organiche (lesioni della struttura di un organo), la Riabilitazione si occupa di quelle disfunzioni dovute a una lesione della funzione di un organo o di un apparato, grazie alla terapia manuale e alla terapia strumentale.
Nel panorama della terapia strumentale si inserisce il trattamento con Tecarterapia che, per le sue caratteristiche e per le differenti modalità di lavoro, permette di lavorare su tutte le problematiche del Pavimento Pelvico.
La Tecarterapia sfrutta correnti ad alta frequenza per generare calore e biostimolazione dei tessuti corporei. L’energia viene trasferita ai tessuti inducendo all’interno degli stessi correnti di spostamento attraverso il movimento alternato delle cariche elettriche naturali, presenti nel corpo sottoforma di ioni. In questo modo si ottiene un effetto biologico che è dato dalla polarizzazione della membrana, dall’iperemia locale e dall’effetto meccanico del manipolo sul tessuto. Grazie a queste caratteristiche che lavorano in sinergia con la Tecarterapia è possibile interagire con il tessuto muscolare e con il tessuto connettivo, tessuti che come abbiamo visto sono ampiamente presenti nel Pavimento Pelvico.
Poter scegliere tra elettrodi Capacitivi e Resistivi permette di veicolare il lavoro su strutture con minore o maggiore impedenza, cioè con minore o maggiore capacità di lasciarsi attraversare dalla corrente. Tra le strutture a bassa impedenza troviamo per esempio i muscoli e tra i tessuti ad alta impedenza i legamenti. Per il Pavimento Pelvico si possono utilizzare elettrodi classici unipolari o bipolari e si può utilizzare la sonda endocavitaria Intimity. Questa sonda interagisce con il tessuto che la avvolge e quindi con la muscolatura interna e dello strato muscolare più profondo.
La possibilità di lavorare in atermia, cioè senza produzione di calore, permette di trattare sia casi in fase acuta che cronica.
Un’altra caratteristica che differenzia il trattamento con il dispositivo Fisiowarm 7.0 è la possibilità di modulare la frequenza spaziando in un range da 300Kz a 1MHz. Le frequenze più basse raggiungono tessuti più profondi rispetto alle frequenze più alte che invece rimangono più in superficie fino alla frequenza di 1 MHz che è talmente superficiale da rimanere a livello cutaneo con quello che chiamiamo “effetto pelle”.
Conoscendo quindi l’anatomia e le diverse caratteristiche messe a disposizione dalla tecnologia Fisiowarm 7.0 è possibile affrontare le diverse disfunzioni a carico del Pavimento Pelvico includendo nel trattamento anche strutture che con altre terapie strumentali non verrebbero coinvolte se non indirettamente, come il tessuto connettivo. Inoltre è possibile utilizzare la Tecarterapia come unico trattamento o associarlo a terapia manuale, anche durante lo stesso trattamento, al fine di ottimizzare ulteriormente i risultati.
Simona Colicchia
Fisioterapista, Esperta di Riabilitazione del Pavimento Pelvico, della Diastasi dei Retti e di Fisioestetica.
Specializzata in Rieducazione Posturale Globale.
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